C'è uno stretto rapporto fra Molveno e l'acqua delle Dolomiti di Brenta.
Si capisce visitando l’antica Segheria Taialacqua (visitabile di fronte al campeggio) che fu edificata nel 1500 circa, in forma di cooperativa, dagli abitanti del paese. Nello stesso periodo, sul “Rio Molini”, derivazione del torrente Massò, furono costruite altre segherie oggi scomparse e Mulini per la farina, di cui sono visibili la macina e le rovine presso le cascatelle.
Pochi sanno che presso la segheria Taialacqua sono conservati tre tronchi fossilizzati della foresta sommersa del lago di Molveno. Tre ceppaie fossilizzate di abete bianco e larice di circa 3.000 anni, testimonianza dell’antica foresta che fu sommersa dalla frana che diede origine al lago. Questo è stato trasformato alla fine degli anni ’40 in bacino idroelettrico.
Un vero e proprio percorso di archeologia industriale ci spinge a conoscere le trasformazioni del secondo dopoguerra e del boom economico sull’arco alpino.
Oltre al percorso guidato attorno al Lago di Molveno, che spiega la genesi dello sfruttamento idroelettrico dell’area, si può visitare la Centrale Idroelettrica di Santa Massenza, all’epoca della costruzione la più imponente d’Europa.